Indice dei prezzi al consumo
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L’indice dei prezzi al consumo o CPI, descrive le modifiche del costo medio della vita in un determinato Paese. La variazione percentuale dell’indice dei prezzi al consumo in un periodo di tempo è una delle misure più comunemente utilizzate per il calcolo dell’inflazione.
Per creare il CPI, le agenzie di statistiche nazionali, utilizzano solitamente informazioni tratte da sondaggi effettuati su nuclei familiari, per costruire un paniere di beni e servizi che vengono più comunemente utilizzati in un Paese. Viene poi monitorato il costo di acquisto di questo paniere nel corso del tempo. Il paniere include beni di consumo quotidiano, come latte, frutta, cereali e caffè e spese per la casa, i trasporti, il vestiario, spese mediche, spese per l’istruzione e per le attività di intrattenimento.
Calcolo del CPI
Il CPI viene calcolato come il costo di questo paniere in un momento determinato, Ct, rispetto al costo nell’anno base, C0:
\begin{equation*}
\mathit{CPI}_t= \frac{\mathit{C}_t}{\mathit{C}_{0}}*100
\end{equation*}
Come esempio, consideriamo un’economia che produce due beni (A e B), che vengono consumati in due momenti diversi a t = 0 e t = 1. I prezzi realizzati (P) e le quantità (Q) sono le seguenti:
t = 0 | t = 1 | |||
Q | P | Q | P | |
Bene A | 10 | €50 | 8 | €55 |
Bene B | 80 | €20 | 83 | €22 |
Come possiamo calcolare il CPI per questa economia?
Assumiamo che le quantità di beni A e B consumati a t = 1 sia rimasta la stessa rispetto a t = 0. Possiamo ora calcolare il costo del paniere dei consumi come segue:
\begin{equation*}
\mathit{C}_0= \sum(\text{Q}_0*\text{P}_0) = (10 * €50) + (80 * €20) = €2,100
\end{equation*}
\begin{equation*}
\mathit{C}_1= \sum(\text{Q}_0*\text{P}_1) = (10 * €55) + (80 * €22) = €2,310
\end{equation*}
L’indice dei prezzi al consumo sarebbe quindi:
\begin{equation*}
\mathit{CPI}_0= \frac{\mathit{C}_0}{\mathit{C}_{0}} * 100 = 100 \text{ (periodo di base)}
\end{equation*}
\begin{equation*}
\mathit{CPI}_1= \frac{\mathit{C}_1}{\mathit{C}_{0}} * 100 = \frac{€2,310}{€2,100} * 100 = 110
\end{equation*}
Mantenere gli elementi e le quantità costanti nel paniere, nel corso del tempo, può sembrare strano, ma ci garantisce confronti più accurati e ci permette di isolare l’effetto dei prezzi su quanto viene acquistato. In realtà, i consumatori reagiscono alle modifiche dei prezzi mediante un meccanismo di elasticità e inelasticità della domanda.
Pertanto, per tenere conto delle modifiche nelle abitudini dei consumatori e riflettere i cambiamenti nel costo reale della vita, è importante modificare a intervalli regolari il paniere (idealmente ogni cinque anni). Queste modifiche sono un processo costoso, dato che occorre raccogliere, tramite sondaggi e questionari, una grande mole di dati da molti nuclei familiari, ed è per questo che questa operazione non viene effettuata troppo spesso.
Ad esempio, a differenza degli anni 90, negli anni 2020 i CD e i DVD non vengono più comunemente acquistati, e pertanto dovrebbero essere esclusi dal paniere. Le spese per Internet e gli smartphone, invece, devono essere aggiunte, dato che vengono acquistati da una grande fetta di cittadini.
Nell’esempio sopra indicato, abbiamo osservato che la quantità consumata del bene A è diminuita a seguito dell'aumento del prezzo, mentre i consumi del bene B sono aumentati nonostante l’incremento dei prezzi. Se avessimo calcolato il valore del paniere con le quantità correnti avremmo ottenuto:
\begin{equation*}
\mathit{C}_1= \sum(\text{Q}_1*\text{P}_1) = (8 * €55) + (83 * €22) = €2,266 \text{ e}
\end{equation*}
\begin{equation*}
\mathit{CPI}_1= \frac{\text{C}_1}{\text{C}_0} * 100 = \frac{€2,266}{€2,100} * 100 = 107.9
\end{equation*}
Nel nostro esempio, tenendo in considerazione le modifiche dei consumi, abbiamo ottenuto un più modesto (e più preciso) incremento del costo della vita, piuttosto che quanto ottenuto considerando le quantità costanti.
Misurazione dell’inflazione
Una volta misurato il CPI, è molto facile calcolare il tasso di inflazione. È la variazione percentuale del CPI tra due istanti di tempo, tenendo conto che al CPI nell’anno base viene attribuito il valore di 100. Nel nostro esempio, il CPI è aumentato da 100, nell’anno base, a 110 nell’anno corrente, il che significa che l’inflazione è stata del 10%.
Un altro metodo per calcolare l’inflazione utilizza il deflatore del PIL, anche se il metodo del CPI è più diffuso. Il vantaggio del deflatore del PIL, rispetto al CPI, è che non è basato su un paniere di beni e servizi predeterminato, dato che il PIL riflette sempre l’andamento corrente della produzione. Ciò detto, include anche spese che non sono rilevanti per i consumatori, come le spese militari ad esempio, per cui il CPI viene preferito nella maggior parte dei casi.
Fatti interessanti
A livello globale, l’indice dei prezzi al consumo è sceso tra gli anni 80 e il 2000, specialmente nei Paesi a più altro reddito, ed è rimasto relativamente stabile fino alla crisi finanziaria del 2008. A partire da questa data è diventato molto più volatile, con variazioni determinate, in particolar modo, dalle fluttuazioni dei prezzi di cibo ed energia. Queste due categorie hanno presentato il valore medio di inflazione più alto negli ultimi decenni e costituiscono una parte fondamentale delle spese totali dei consumatori.
Nel 2019 le spese per l’acquisto e il mantenimento della casa, come le bollette per acqua, luce, elettricità, gas e altri combustibili, hanno rappresentato le spese più elevate per le famiglie nell’Unione Europa, con un valore complessivo pari al 24% rispetto alle spese globali. Al secondo posto si sono attestate le spese per cibi e bevande e per i trasporti (entrambe le categorie hanno riportato un valore del 13% sul totale dei consumi).
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