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La perdita secca
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La perdita secca è l’irrimediabile riduzione dell’efficienza economica che avviene quando un equilibrio di libero mercato viene disturbato da un intervento sul mercato o un altro shock alla domanda e/o all’offerta. Nella teoria economica, i liberi mercati beneficiano la società perché permettono ai consumatori di scambiare beni e servizi in cambio di denaro, ed entrambe le parti del mercato guadagnano al prezzo di equilibrio in termini di surplus del consumatore e surplus del produttore. In una economia semplice, composta da un singolo mercato, la somma dei surplus del consumatore e del produttore ammonta al benessere degli agenti economici: il mercato sta quindi facendo qualcosa di buono per la società nel suo complesso.
Se il governo decidesse di intervenire su un mercato, ad esempio imponendo un’imposta su un bene che viene venduto dai produttori ai consumatori, ciò porterebbe ad un nuovo equilibrio del mercato. Se consideriamo il mercato nel grafico sottostante, abbiamo l’offerta del produttore S, la domanda del consumatore D e l’equilibrio di libero mercato di q* unità vendute a p* per unità. Se il governo introduce una semplice imposta unitaria, che implica un certo ammontare di imposta per unità di prodotto venduto da riscuotere dai produttori, ciò obbligherebbe uno spostamento parallelo dell’offerta a destra, con la formazione di una nuova curva di offerta S’. Il nuovo punto di equilibrio è quello in cui D interseca S’ alla quantità q’ e prezzo al dettaglio o al consumo p’cons. Anche se il bene è venduto al prezzo p’cons, questo nuovo prezzo include l’imposta: il produttore riceverà quindi solo il prezzo p’prod per unità. Il governo, invece, riceverà (p’cons – p’prod)q’ come gettito fiscale.
Nota come la nuova quantità q’ è inferiore alla quantità originale q* (visto che viene acquistata una quantità inferiore del bene ad un prezzo maggiore). Sia il surplus del consumatore che quello del consumatore si riducono, poiché parte dei surplus originali di entrambe le parti è stato trasformato in gettito fiscale per il governo. Il governo, però, non è in grado di recuperare tutta la riduzione del surplus del consumatore e del surplus del produttore dall’equilibrio originale del libero mercato: questo è perché l’imposta fa sì che sul mercato si scambi una quantità inferiore del bene. Alcuni dei benefici per i consumatori e per i produttori derivanti dall’equilibrio di libero mercato sono semplicemente spariti: tale sparizione è rappresentata nel grafico dal triangolo grigio, ovvero dall’onere eccessivo dell’imposta, la cosiddetta perdita secca. Le dimensioni della perdita secca sono determinate dalle elasticità della domanda e dell'offerta.
Una perdita secca è una perdita di efficienza economica: prima dell’imposta unitaria, il benessere complessivo era più elevato che dopo la sua introduzione. Le perdite secche, causate da interventi sul mercato, sono spesso citate dai sostenitori dell'economia di libero mercato quando argomentano a favore di un governo più piccolo, di una minore regolamentazione e di tasse più basse.
Tali argomentazioni, però, tendono ad essere solitamente semplicistiche. Nella realtà, le economie sono composte da tanti mercati, e le azioni dei partecipanti ad un mercato spesso hanno delle conseguenze anche in altre aree del sistema economico. Gli interventi statali possono essere delle risposte pratiche ad un fallimento del mercato. Se il mercato nell'esempio di cui sopra fosse quello delle sigarette e fosse lasciato non regolamentato e non tassato, i produttori e i fumatori di sigarette beneficerebbero dei relativi surplus. Un’imposta unitaria sui pacchetti di sigarette ridurrebbe quei surplus, e ciò potrebbe portare a una perdita secca nel mercato. Il fumo, però, è fonte di numerose malattie, e in una società nella quale l’assistenza sanitaria è pubblica, il trattamento delle malattie associate al fumo deve essere finanziato. Se l’imposta inducesse ad un minor consumo di sigarette, portando ad una forza lavoro più sana e produttiva, ne beneficerebbe la società intera. Possiamo quindi dedurne che perdita secca in un mercato, per quanto sia una riduzione irrecuperabile dell’efficienza nello stesso, a volte può venire compensata da un guadagno in altre aree dello stesso sistema economico.
Altre letture
Alcuni economisti sostengono che l’atto di fare un regalo sia economicamente inefficiente, dal momento che chi dona il regalo solitamente non è perfettamente informato sulle preferenze di chi dovrà riceverlo. A livello logico, un trasferimento di denaro che permetta a chi lo riceve di scegliersi da solo un bene sarebbe una soluzione più efficiente rispetto al dover indovinare cosa potrebbe piacere a una persona alla quale si intende regalare qualcosa. Proiettando questo concetto su interi mercati nei periodi dell’anno in cui si scambiano regali (non monetari), ciò potrebbe risultare in perdite secche del sistema economico. Per approfondire il concetto, leggi il provocatorio articolo di Joel Waldfogel “The Deadweight Loss of Christmas” (American Economic Review, 1993).
Buono a sapersi
Alcuni governi limitano l’offerta di conoscenza con azioni come l’eliminazione di libri, la censura di siti internet o un controllo eccessivo dei programmi scolastici: ciò risulta, solitamente, in una importante perdita secca per la società intera. Nonostante tali gesti possano permettere ai governi di raggiungere certi obiettivi a breve termine, la riduzione della conoscenza in una società ostacolerà il progresso e la crescita, rendendo l’economia meno competitiva nel lungo termine. Reinventare la ruota è sempre inefficiente!
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